Finalmente abbiamo archiviato questo orribile 2020, annaccio bisestile che ci ha portato via la nostra quotidianità, ci ha cambiato l’orizzonte di vita, ha messo in crisi il nostro tranquillo benessere e ci ha portato via tanti affetti, amici e conoscenti.
Oggi ci conforta il farci reciprocamente gli auguri per un nuovo anno migliore, portatore di serenità e benessere. Ma dietro i baci e gli abbracci virtuali che ci siamo scambiati in questa notte di passaggio ognuno sapeva in cuor suo che la realtà non sarebbe cambiata che il 2 gennaio che verrà non sarebbe stato molto diverso dal 31 dicembre che se n’era andato. Passata l’euforia della festa ognuno tornerà alla cruda realtà della epidemia che non allenta la sua morsa ferale, del lockdown con i suoi assurdi e beffardi colori, della recessione economica che sta mettendo in crisi sempre più famiglie e della assenza di una minima prospettiva sul futuro anche prossimo che chi ci guida non sa indicare.
Eppure dobbiamo continuare a sperare, nonostante tutto, dobbiamo perseguire un futuro di relazioni, di ripresa economica, di speranza per noi e per le giovani generazioni che ci seguiranno. Per questo il mio augurio fatto col cuore sincero, gli occhi rivolti al Cielo ma con i piedi ben saldi per terra, è che col 2020 si abbia toccato il fondo e che il 2021 sia finalmente l’anno della svolta, della risalita dall’abisso verso la luce e del ritorno ad un sereno vivere quotidiano. La strada sarà lunga e faticosa ma l’importante è che ci porti alla meta.
Un abbraccio e a tutti un nuovo anno di speranza.
Giovanni Vanzetto