Sono iniziati i lavori di realizzazione della pista ciclabile che interessano il Comune di Santa Maria di Sala nel tratto tra il cimitero di Caltana e la rotonda della Madonna Mora.
Il progetto, approvato dalla città Metropolitana di Venezia, prevede la costruzione di una pista ciclabile lungo l’argine nord del fossato consorziale di via Caltana.
I costi dei lavori sono finanziati in parte dai Comuni di Mirano e Santa Maria di Sala e in parte dalla città Metropolitana.
L’ubicazione della pista ciclabile, che ricade in parte nel territorio del comune di Mirano (da Scaltenigo fino alla via Campocroce), non sarà a ridosso della via Caltana, bensì in aperta campagna dove non ci sono abitazioni. Questo ha permesso di evitare grandi contestazioni della cittadinanza se non da parte di alcuni proprietari terrieri a causa dell’esproprio che hanno subito per il terreno necessario per la realizzazione della pista.
A Santa Maria di Sala, invece, ci sono state e continuano a esserci diverse contestazioni da parte della cittadinanza di Caltana, in particolare da parte dei numerosi abitanti residenti lungo il tratto salese di via Caltana, tra il centro della frazione fino alla rotonda della Madonna Mora.
Le contestazioni sono state presentate con una petizione popolare sottoscritta da 2400 cittadini contrari all’ubicazione della pista ciclabile sul lato nord di via Caltana.
Contestualmente si è costituito un comitato permanente da parte dei residenti di via Caltana dove la pista comprometterebbe, per alcune abitazioni, l’accesso alla proprietà e limiterebbe la fruibilità delle proprie pertinenze.
Ritengo che la realizzazione della pista in questione, in merito al tratto ricadente nel comune di Santa Maria di Sala, sia più opportuno venga costruita a sud della via per i seguenti motivi;
1 – La realizzazione della pista ciclabile a sud di via Caltana comporterebbe l ‘occupazione dell’adiacente fossetto di guardia, largo circa quattro metri di proprietà privata, che comporterebbe una perdita di terreno dei privati molto limitata e costi di esproprio contenuti in quanto il fossetto ricade nel retro delle poche abitazioni poste a sud della via.
2 – la realizzazione della pista a sud comporterebbe, oltre al recupero di superfici che oggi versano in una situazione di degrado e di incuria, l’allargamento dell’attuale carreggiata stradale che nel tratto in questione presenta una larghezza media di 5,50 mt, mentre la normativa vigente, essendo la strada interessata da trasporto pubblico, prevede una larghezza di almeno di 7,20 mt. .
3 – L’allargamento della sede stradale di via Caltana comporterebbe la messa in sicurezza della viabilità stessa che stante la ristrettezza attuale è causa di diversi incidenti stradali.
4 – La scelta del tracciato a nord reca, invece, pregiudizio anche a un bene storico monumentale che è villa Cavanis – Mocenigo, in fase di recupero edilizio da parte del proprietario, visto che il percorso ciclabile va a occupare parte dell’area di pertinenza del complesso monumentale che si estende fino al corso dell’acqua secondo il carattere originario della villa veneta.
5- Infine, è da considerare anche che la realizzazione dell’opera nella tratta in questione sia divenuta non conveniente economicamente, dato che i numerosi espropriati hanno chiesto la revisione delle indennità di esproprio stimate dalla Città Metropolitana per tutto il territorio comunale in complessivamente 525.000 euro. Attualmente già una parte di privati ha chiesto complessivamente un indennizzo pari a 548.000 euro, somma che la Città Metropolitana pare non abbia a disposizione.
Paolo Bertoldo