Gente Salese

Al Quirinale nella giornata della memoria esposta la bici storica di Gino Bartali

Al Quirinale la bici di Bartali

“Una telefonata mi ha gelato il cuore e a farlo è stata Gioia, la nipote di Bartali”. A raccontarci questa esperienza è il stato il consigliere del Gruppo Madonna del Ghisallo, il Salese, Fiorenzo Andreatta.
La richiesta sembra chiara ma non semplice: “Devo andare al Quirinale dove il Museo della Memoria allestirà una sala con i cimeli del nonno Gino e serve la sua preziosa bici” il mezzo con cui in nonno Gino salvò la vita a diversi ebrei perseguitati dai nazifascisti nella seconda guerra Mondiale.

Dopo una telefonata al presidente del “Ghisallo” e l’interessamento del Cav. Bruno Carraro e sbrigate le immancabili pratiche burocratiche, la partenza per Roma con la consapevolezza del valore del mezzo trasportato.

Nei giorni successivi, in concomitanza con la Giornata della Memoria, per ricordare le vittime del genocidio, la bicicletta nella quale Gino Bartali nascondeva i documenti con cui si salvarono dalla morte oltre 800 ebrei, è stata esposta al centro della stanza del Quirinale preparata per esporre alcuni cimeli di Bartali.

Il presidente Mattarella ha reso omaggio al grande campione che durante gli allenamenti, trasportava documenti falsi nel manubrio e nei tubi della bicicletta, destinati a molti ebrei fra Firenze ed Assisi che si sono così salvati dalla deportazione.

Toccante il discorso del Presidente della Repubblica. “Fiammelle – ha sottolineato tra l’altro – che hanno indicato la strada, nel buio più fitto nella lunga e oscura notte dell’umanità”. Il Capo dello Stato ha così parlato dei Giusti, durante la celebrazione al Quirinale, ricordando quelle persone che hanno rischiato la vita per mettere in salvo cittadini ebrei. Le ha nominate tutte per nome partendo da Perlasca e da Bartali, definendole appunto “Fiammelle nel buio”.

Ora è Gioia, la figlia di Andrea, a portare il nome e la Memoria di Gino dove c’è bisogno di ricordare soprattutto nelle scuole. “Di me si palerà più da morto che da vivo – raccontò un giorno il nonno alla nipote – . Gli esempi non sbiadiscono”. La bici gialla con cui Bartali vinse il suo primo Tour del 1938, quella che Andreatta ha prelevato dal Ghisallo, è oggi esposta al Quirinale insieme ad altri cimeli provenienti dal Museo della Memoria di Assisi.

Al buon Andreatta “strappiamo” una promessa, al ritiro della gloriosa e storica bici, uno stop nel nostro Comune, dove tutte le scuole avranno la possibilità di poter toccare con mano un pezzo di storia sportiva e di umanità.

Chiudo con la memorabile la frase storica pronunciata da Gino Bartali: “Certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca”.

Luciano Martellozzo per Gente Salese

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Museo del Ghisallo | Sito ufficiale